domenica

Don't know where to find my dead dick

Affondo la faccia senza neanche guardare. Chiudo gli occhi e mi lascio andare. Nel silenzio mortale della camera rimane solo il rumore corrosivo del nulla nelle orecchie. Si è staccato il jack dell'audio dal pc, ma ho ancora le cuffie in testa. Devo riattaccarlo per buona educazione.
Ma smetti di parlare ti prego.
No; continua a nastro mentre io accondiscendo ai suoi voleri.
Gina: ...ei Ramina ma mi senti?
R: mi hai rotto. (Ma non glielo dico).
[...]
G: senti mina, non voglio farti da mamma, ma insomma...
...c'è qualcosa che non va a questo punto...voglio dire...
dopo tutto questo tempo, e il tuo entusiasmo...cioè,
non ti sei mai fatta delle domande, voglio dire: perché?
[...]
R: mollami! (Invece annuisco, - hum hum...già).
G: perché queste barriere all'entrata, perché questa attitude da snob?
E poi, mica per questionare o che altro, ma perché, mi chiedo, continui ad andare
in quei locali da froci, a quei party minimali a fare l'alternativa, con i travestiti!
R: non capisci una ceppa insipida che non sei altro. ( Ahahahah! sorrido).
G: voglio dire, amica, dovresti andare oltre: guardami per favore, non ti sembro anch'io
una estremamente puntigliosa sulle prestazioni? Eppure guarda come mi sono innamorata
del mio Cristianuccio, come me lo sono modellato sulla persona!
R: [...] !!??!!
G: Voglio dire, cioè, adesso basta! E' ora d'intervenire! Facciamo che ti vengo
a prendere tra un'ora e andiamo a ballare un pò di salsa, eh? Ci si fa' delle risate!
R: (questa volta non mi freghi!) Cosa hai detto? Pronto! Non sento Ginny, Ginny?
Ohhh? Non sento più un cazzo!
Toc. Lo stacco con i denti. E' finita, finalmente. Mi tolgo le cuffie e mi rituffo giù nel cuscino. Sono esausta. Ho ballato tutta la notte con La Stryxia e adesso voglio solo dormire. Ma chissà chissà dove l'avrò lasciato - mi chiedo - era proprio lì...

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