venerdì

Parla con il tuo corpo

Mio alluce peloso, mio scrigno pieno di scarpe

Mia ballerina che sali punta per punta due scalini alla volta
e parli di spesse fragilità, mia cassiera indomita della Coop
Mio prurito numismatico, mio sedere brasiliano che hai voglia di suonare i campanelli fuori le gelaterie
Mio incrocio fatale nel cervello
Mio cammello scemo della mia mente
Mia valvola fallica esprimiti tra le arance appena raccolte
Mio malessere anodino, mio umore afroso
Mio buco del naso spalanca le tue spore e accresci la mia solitudine con tè caldo e alcuni biscotti.


Mia falange appena nata che ti bagni in acque biondastre e guardi i piccioni sopra di noi, l'han fatta grossa ai gabbiani, si son presi le mogli e gli atterraggi migliori, han fame di formaggio,
scendono brutali sulle mie nocche,

mio supino io attorniati di spessa compagnia attorno, compagnia di fianco
compagnia sotto 
compagnia compassionevole alla fine.

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