giovedì

Quando Johnny Cash fabbricò Dio

















Johnny Cash fabbricò un Dio tutto suo, quando il luterano comune sentì che si consumava in fondo alla tasca o perdonava tutto a rate.
Cash era uno di quei primitivi fabbricatori di peccati che vogliono la punizione nella veranda e il pentimento dietro la rimessa.
Tirò via dalla Lada i paraurti e dalla fronte di Robert De Niro le incisioni e scomparve nella cantina della casa della vedova di Tapio Rautavaara. 
A novembre Cash venne fuori da lì e con un colpo fece cadere il suo Dio sulla terra nera, da dove venne a giudicare l'apertura dell'Europa occidentale e l'infinito machismo dei testi country.
Johnny Cash si sorprese della severità del suo Dio, ma durante l'inverno si rassegnò alla rumorosità del suo signore.
Alla fine, familiarizzò con il suo Dio, a tal punto da farci una canzone. Scalò subito le classifiche, e faceva così:
Dio si posò come un lenzuolo / che non si è smacchiato. / Dio, quello alto e serio, alberga felice in me. / Lui strofina il peccato, la macchia radicata / ora mi manca un amico, già una volta partito.

Kari Hotakainen

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