venerdì

SexyÜtopia

Momento I

Siamo io e Piero di fronte. Ci guardiamo dritti un minuto e poi iniziamo a commentarci:
- Te la tagli quella barba? ti fa vecchio...
- Guarda che non sei messa meglio, hai delle occhiaie!
- Fammi un caffè dai, che mi riprendo un po'
- No, fammelo tu, che mi piace fare il fidanzatino...
- Ecco bravo, allora lo fai tu e poi lavi le tazzine!

Momento II

Intimità tra amici. Bene, tuffiamoci.
- Oh, permetti alla mia spada di giada d'inserirsi nel
tuo fodero di seta!
- Oh oh, Indomito Scudiero non spaventare la
mia fenice palpitante con cotanto ardore!
- Ah, che festicciola letteraria e scopereccia ti
farei!
- Ah ah ah quale profondità di pensieri mi doni e con quanta
foga mi punti il tuo desiderio nella pancia!
Momento III
"Allo stato brado, la verità è fluida, sdrucciolevole,
errabonda, fuggevole, promiscua, caleidoscopica e bella", Rob Brezsny 2006
Piero mi parla di un'altra sessualità. Quella ridotta in scala 1:10.000, sfumata, diluita, ma non per questo meno vera, passionale e appagante di quella "intera". Lui mi dice che si chiama semi-sesso o sesso tra amici (ma la seconda la fa solo intendere perché sa che mi irrita) e che è un coinvolgimento non strettamente sessuale. E' un contatto empatico soprattutto, e scaturisce dalla voglia di condividere con l'altro un'intimità comune. E' il nuovo sesso che mescola le realtà ibride, che confonde reale e fantasia. E' molto più di quello on-line, è poliamorismo, è un no-limits di delirio emozionale che il giorno dopo sparisce e fa ritornare tutto alla normalità.
E mi racconta la sua prima volta.
- Sono in macchina fermo che aspetto Giorgia in Piazza Cordusio.
Sono assorto nei cazzi miei. Improvvisamente violente pestate
contro il finestrino mi spaventano e fuori una ragazza
imbestialita mi sclera addosso e m'impreca di andarmene che deve uscire
con la macchina. La guardo uscire di sè.
- Voglio andare a letto con lei. Però se non lo faccio è
uguale. Insomma nella misura del possibile desidero stare in una posizione
equa nei suoi confronti. Non voglio spingere nessuno a fare niente, né essere
spinto. Mi basta sentire la sua presenza vicino a me, la sua punteggiatura
intorno a me.
Momento ultimo
"L'introspezione falsifica tutto", Andrè Gide 1869-1951
Mi sento confusa e profusa di un amore provvisorio e scremato nei confronti del mio amico.
Che bella visione del mondo mi offre! Anch'io credo fermamente nel potere sciamanico degli organi sessuali e mi piacerebbe salvare il mondo a sferzate orgasmiche, ma purtroppo è solo un'utopia.
Non si può andare a letto con gli amici.
Tu ci provi a non pensarci, a rilassarti, a congiungerti con le ninfee e Pan, a correre nuda per lo stagno per essere catturata da una mano pelosa e secca che ti vuole sfinire, a divincolarti e salire in sella al levrerio del tuo amico che per caso passava di lì, a dirgli grazie, a lodare le sue forti braccia che ti hanno sollevato, a farlo sentire un grande uomo, a dirgli sì, non sei poi tanto male, ma alla fine non ce la fai più e vuoi andartene.
Ritorneresti quasi a piedi e magari ti piacerebbe che l'uomo dalle gambe caprine ti assalisse di nuovo piuttosto che spiegare all'amico che con lui il semi-sesso sarebbe deprimente e il sesso intero allucinante.
Ma poi ti fai prendere dai soliti pietismi e non hai il coraggio di deriderlo e assecondi i suoi giochetti intimisti e gli dici:
- Io ho una mente che è più grande del resto di me, una
coscienza inesorabile.
- Eddai Mina...Esplodiamo in un giubilio vorticoso di
violenza!
- Non riuscirei mai a tirare fuori l'animale, è inutile
Piero, mi viene da ridere...
- Ascoltami: tu sei una creatura mostruosa a sette dimensioni
che scopa da dio e ha tanta voglia che non sa più che farsene!
- Non si presuppone alcuna penetrazione, vero?
- Stai scherzando?!?! Ma dico, che cazzo hai capito! Guarda, non ti tocco nemmeno,
sto qui e tu lì. Per Dio!
- Scusa, non avevo capito, così va bene?
- No, un pò più distesa quella gamba, ecco così va bene.
Il desiderio immane di connessione ultra-sensoriale, il famoso sesso utopico e l'appagamento permeante che Piero osanna da un 'ora entra finalmente in atto:
lui seduto che accarezza la mia caviglia con un dito, io distesa e totalmente vestita, con un occhio alla tv muta e lui di nuovo, instancabilmente, che si racconta e si ripete, che si perde in vagheggiamenti psico-astrologici e mi lascia, come ogni volta, abbacinata.
Ramina e Piero ringraziano Anais Nin
e Rob Brezsny per le
suggestioni letterarie.

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