sabato

Ramina sfida Hornby



Se l'argomento vi assilla provate a leggere "Amore liquido" di Zygmunt Bauman.
E' un testo denso e - per alcuni passaggi - criptico che parla dello sciogliersi, dello scomporsi e del perdersi delle emozioni. Il sociologo ci racconta di quanto sia facile incappare in scivoli emotivi: quanto spesso c'aggrappiamo a relazioni dalle quali non traiamo alcun godimento?
Come mai è così difficile per la nostra generazione - lui si sente diverso, fa parte della vecchia guardia- instaurare legami solidi?
Nel tempo della globalizzazione, nel tempo della tecnica e della finanza virtuale, anche le dinamiche affettive si sono adattate ai mutamenti culturali imposti dal mercato. Sembra impossibile.
L’amore cantato dai poeti, celebrato dai filosofi, danzato nelle balere del mondo, dipinto nelle tavole di Chagall, si sta rimodellando in forme e formule codificate.
Come le azioni di borsa, anche le relazioni amorose contemporanee schizzano e muoiono secondo le fluttuazioni sentimentali globali.
Tutto è ricondotto alla relatività materiale: non c’è nulla di stabile, nulla che possa valere per sempre.
Anche l’amore è trafitto dalla globalizzazione.
Arrivati alla fine di queste 220 pagine verrebbe da farla finita e affogarsi nella vasca.
Cerco un'argomentazione per ribattere, per potere dire non è vero. Eppure c'è poco da fare: viviamo in un mondo che si squaglia; tutto si liquefa in poco tempo, niente si stringe.
Precari instabili insicuri sull'orlo di un burrone, noi amanti liquidi.

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