venerdì

Relazioni tascabili: il mio ragazzo, quando serve.


Cara Ramina,
ti scrivo perché il quesito di questa settimana mi ha colpito particolarmente.
Il mio nome è Cristy, 27 anni, professione: free lance dell’amore.
Non ho un rapporto stabile da molti anni e fino ad un anno fa incontravo uomini coi quali instauravo relazioni di svariati mesi.

Ero sempre in affanno per fare funzionare le cose, per aggiustare un mio difetto quando il rapporto sembrava spegnersi, sempre in apprensione e angosciata dal fatto che poteva finire e che presto potevo ritrovarmi sola.
Poi, qualcosa in me è cambiato.

Non ho smesso di cercare uomini e la loro compagnia ma non ho più permesso alla mia mente di ammalarsi di simili paure e di struggersi in sforzi inutili.

Adesso sono fiera delle mie "storie nane" che possono durare una notte come un anno, serene, senza troppe aspettative ne illusioni. Vivo con più intensità il presente, l’oggi, l’emozione e non mi affatico a prevedere il domani.


Proprio vero: l’amore è un lavoro. Da gestire autonomamente, da organizzare. E per ignote cause virali si fa sempre più labile, sottile, fumoso ed esiguo tanto che per saziarsene lo si deve “coltivare” tra più parti.

La situazione potrebbe sembrare tragica, ma con un pizzico di cinismo e raziocinio dal panico iniziale si passa ad agire con senso pratico e destrezza.
Le cose stanno così: i periodi del corteggiamento si sono tragicamente ritirati ( i ragazzi non ne sono più capaci!), l’attesa e gli spasmi ( - mi chiamerà?-) si sono annullati ( o chiami tu o nisba); la passione esplode tutta nell’atto sessuale e pensare ad un rapporto duraturo è una pratica segreta da non svelare perché è diventato un tabù.
Siamo coppie part-time con rapporti tascabili, relazioni a singhiozzo e ci inerpichiamo in amori doppi tripli e scambi di coppie. Nell’acqua gelida di un mondo dove gli ideali diventano blasfemie, i rapporti tengono finché tengono, se conviene e se si guadagna.


Quindi Ramina cara, non assillarti a cercare risposte, a trovare l’uomo perfetto, a piangere lacrime d’amore, perché il tempo che sprechi oggi a struggerti puoi usarlo in un modo più proficuo. Per esempio, inondandoti di piacere prendendo spunto dal Dio Pan.

2 commenti:

Anita Damianto ha detto...

Ispirarmi al Dio Pan?
Ebbene, ci provo. Dovrei forse scorazzare nuda in mezzo a selve e cime montuose tentando di sedurre e poi stuprare gli elfi del bosco? Beh, lui faceva così con le ninfe; ma più in generale amava chiunque, donna o uomo che fosse e se non riusciva a possedere l'oggetto della sua passione si abbandonava a pratiche oscene e onanistiche.
Che orribile immagine: Ramina lasciva e ingorda con radar al posto degli occhi e sensori che rilevano presenze maschili nel raggio di un chilometro! O tempora o mores!

Anonimo ha detto...

A me piacerebbe vederti scorazzare ignuda sotto casa mia...: )
Piero Mestolo