venerdì

Una storia d'intossicazione



Ovviamente puliti dentro e belli fuori.

Bevendo l’acqua che elimina l’acqua, povera di sodio ad effervescenza naturale mettiamo in moto una serie di effetti che favoriscono l’eliminazione delle scorie metaboliche.
Chissà quante scorie nocive ho in corpo senza mai essermene accorta e quanto sta soffrendo ora il mio fisico per la leggerezza d’animo con cui lo disseto! Se avessi saputo prima il segreto! Avrei bevuto tanta acqua oligominerale per depurare il mio organismo ed ora sarei stata più magra, più sgonfia, più simile alla Chiabotto!
E mia madre, se mi avesse costretta sin da bambina a bere almeno quattro litri d’acqua al giorno (così dicono i principali magazine e siti web legati alla salute fisica e al fitness) a quest’ora non correrei ai ripari con questa fretta ossessivo-complusiva e non mi vergognerei ( pur indossandoli anche di giorno) degli shorts inguinali che mi evidenziano lardelli di adipe e cellulite. Per fortuna con una botta di conti posso mettermi in pari: considerando i dieci anni persi, riesco a sistemarmi raddoppiando le dosi.
8 litri d’acqua al giorno, più la tisana lassativa della sera e una dieta a base di zuppe e verdure lesse.
Buona l’acqua.
Mi dà realmente la sensazione di pulito, di depurato, di nuovo, di bello. Non è stato difficile abituarsi, ora riesco a berne otto litri senza neanche andare troppo in bagno.
Mi libero di ogni scoria, di ogni residuo nocivo, di ogni scarto del mio corpo, di ogni avanzo di cibo, di ogni rifiuto indesiderato bevendo come una dannata, pensando solo a quello, bramandone sempre di più. L’acqua è tutto ciò che voglio perché mi fa sentire leggera, libera, depurata, agile, candida.
Eppure fisicamente ancora non vedo dei risultati: forse ne dovrei bere di più; forse durante la notte invece di perdere tempo a riposare dovrei continuare a bere, magari inserendo una cannula in bocca e abituandomi a succhiare anche nel sonno. Dovrei farlo perché forse il mio organismo ne esige di più.
E allora inizio a bere ininterrottamente.
Non ho più alcuna priorità se non quella di dissetarmi, perché ho sempre una gran sete.
Non vado più a lavoro, ma comincio a correre in una pista circolare che delimita un grande parco verde.
Ore, ore e ore; corro, corro e corro; bevendo sempre dalla mia cannula e mantenendo il ritmo, non stancandomi mai.Poi incontro mia madre. Piange e agita le mani e mi chiede di fermarmi ma io non posso, devo continuare in quello che credo, voglio depurarmi totalmente e completamente.
Sei in coma! Mi grida. Ti sei intossicata con tutta quell’acqua, hai l’encefalopatia iponatremica! Comincia a blaterare singhiozzando.
Continuo nella mia corsa ma mi volto indietro verso di lei, comincia a preoccuparmi perché si dispererà in quel modo?
E poi compare anche il mio allenatore che mi blocca accigliato. Ramina per oggi basta. Sei entrata in coma dopo due notti deliranti in cui hai avuto disfunzioni gastrointestinali, debolezza muscolare e irregolarità del battito cardiaco. Mi spiace, non posso farti più bere.
Sono allibita. Dopo tutti questi mesi d’allenamento, di determinazione e presa di coscienza, ora che ero così decisa a farmi del bene, a depurarmi, perché? Stai morendo Ramina. Ma come? La Chiabotto e tutte le Miss Italia, tutte le ragazze belle bevono tanta acqua e sui giornali c’è scritto così Belli fuori solo se puliti dentro?!?


Povera Ramina. Morta intossicata d’acqua. Deceduta perché troppo liquida. Eppure, come biasimarla? Rappresentava il target perfetto delle pubblicità martellanti che spingono a credere che l’acqua sia una specie di farmaco miracoloso e ne influenzano usi eccessivi. Gli spot, pur evidenziando le peculiarità differenti di ogni acqua, urlano un messaggio ben preciso: che non c'è crema o istituto di bellezza che tenga, l'importante, prima di tutto, è tracannarsi cisterne d’ acqua, indiscriminatamente.Bere tanto, ci dicono, deve diventare un'abitudine di tutti i giorni; ancora più importante dopo un'abbuffata o un consumo eccessivo di alcolici, per consentire all'organismo di depurarsi ed eliminare le tossine. Come se all’interno del nostro corpo si diffonda ad ogni pasto un’ondata di tossine malefiche che vengono uccise solo se le affoghiamo d’acqua. Povera Ramina. Morta per perseguire l’intento più nobile e insidioso di noi donne contemporanee: la bellezza naturale. Che disdetta, una vera sfiga. È terribile quando donne così coraggiose, che lottano con tanta risoluzione ci lasciano per una banale svista della dialettica pubblicitaria.Ma se avesse solo sbagliato marca?!



Spunti per la riflessione
v Almond CSD et al. Hyponatremia among Runners in the Boston Marathon.
v Spot pubblicitari Acqua Vera, Lete, Rocchetta, Ferrarelle, Vitasnella.


Chi vuol sapere altro


v Giuseppe Altamore Qualcuno vuol darcela a bere ed. Fratelli Frilli Editori — 14,00 euro

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