lunedì

Io mi sveglio e mi faccio un sorriso
a dispetto delle bocche degli altri 

che disegnano una croce sulle mie richieste 
Ho gli incisivi smussati 

si vergognano ad aprirsi
a fare il verso del vento.
 

Ho incontrato il Diavolo stasera
mi ha detto che sono una sgualdrina
che devo sparire, ammucchiarmi insieme ai dispiaceri 

che danzano all'altezza dei nostri canini
te li ricordi anche tu Titano,

facevamo zig-zig a tempo di samba.
 

Al Capetwon di Via Vigevano
c'è un tale col naso storto e i lunghi baffi
ha le stesse scarpe che pubblicizzano là in alto

una pacca sulle spalle e poi via,
ritorno ai minimi comuni
una seduta di cinque minuti con l'analista
può dirmi che fare / può dirmi se vale
Io mi addormento e mi faccio paura da sola
perché ho dimenticato quel sorriso sul mobiletto
l'ho regalato a lui
doveva farci un autoritratto
ti prego, vendiamolo e poi scappiamo
perché da Via Vigevano non fanno che urlare
prendete quella lì
quella lì ha un vestito a forma di 
quella lì sono io
che ancora cullo la mia colpa
che ancora chiedo scusa ai quattro moschettieri
ma all'angolo non c'è nessuno a dirmi
che è solo un gioco di bimbi

che Carnevale è in anticipo
assieme alle more e alle bombe e all'amianto.




ho pianto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bello.