lunedì

Rimandi sonori



Oggi sono romantica. E ci penso. Quando lo manifesto ai miei amici loro ridono.
Sono kitsch. Amo della musica che non si confà con il mio status. E mi piace il piano bar.
Piero ride, dice che non ci capisco proprio un cappero.


Ci sono canzoni che vengono ripudiate dai cultori della nicchia (Piero non riesce ad ascoltare nulla dal mio Ipod), bollate come canzoncine per le pecore.
Eppure si sentono alla radio certe melodie, che carine! Per mia sfortuna anch’io, che sgomito per essere di nicchia - e se veramente lo fossi - dovrei aborrirle! Invece viva il gusto popolare di massa! Viva la RnB! Viva la canzone napoletana!
Prendiamo “Lonely” per esempio, dance hit della summer2005. Oramai mummificata e calcificata, deposta in una pila di cd invenduti e invendibile persino in saldo come sono solo le compilation da quasi dieci anni.
E’ bellissima. Ovviamente non siate puntigliosi sul testo. Mi riferisco solo al sonoro, al ritmo, a quel dolce cullare dei pensieri che produce.
Posso dirlo solo ora. Che è passato un anno. Fa meno scalpore, no? La ascoltavo sempre, lo facevo tutti i giorni perché mi scaldava il cuore.
Siamo così insensibili noi della nicchia? O meglio sono io così spicciola e persuasibile? Come posso fare per farmi piacere solo musica di nicchia? Nada può andare?
Prima davo un’occhiata ai miei fiori sul balconcino e ascoltavo Akon per preparare questo pezzo e mi è venuto da costruire questo:
chiudete gli occhi.
Anzi, leggete tutto e poi scaricate il video (molti di voi ce l’hanno nascosto da qualche parte, vero? Furbetti!) e ditemi cosa vedete….
Due giovani direttamente dagl’anni 50, sono su Una Rotonda Sul Mare.
Lei con vestitino a ruota a pois arancio/bianco e bratelline, scarpine decoltè arancio tenue, un casco corto di capelli e due occhi enormi come quelli dei cartoon nipponici.
Lui è alto e filiforme ha le scarpe un po’ logore, tipo papere alla BlueMarine, pantaloni con le pence beige e una camicia a losanghe.

Ballano e ondeggiano su sé stessi, guardandosi entrambi con fari negli occhi. La luce è così intensa che non si vede nient’altro che due teste minuscole che supportano quattro fonti luminescenti e insopportabili.
Rimani seduto sulla tua seggiola e beviti due bicchierini di Cagnina.

Si amano non c’è dubbio. Si tengono le mani. Vorrebbero fare tanto sesso, ma si trattengono perché è un momento cruciale, sentono i riflettori puntati, devono essere l’emblema per tutti.
Sono loro, sono la coppia.
Non devono smettere di ballare non possono scappare in spiaggia strapparsi i vestiti dire due parolacce e mangiarsi l’un l’altro. No. Devono farlo per tutti quelli che si amano da lontano, per chi ha perso speranza nell’amore, per chi si ama e si odia. Hanno una missione loro.
Vedi lui che vacilla, non ce la fa più, la vuole più stretta a sè, si dimena dentro a quelle piroette, un po’ di carne insomma, con tutto quel guardarsi. Che palle. Lei, sembra non capire, è lontana galassie dal sentire le pulsioni di lui, sente solo le sue, vorrebbe infondo essere scopata lì, sulla pista della balera.
Le donne sono sempre un po’ più malate degli uomini, alla fine. Sono loro che architettano le più strane depravazioni.
Lei continua a spalancare gli occhi e a respirare profonda. Adesso la luce dei fari oculari si abbassa un po’ e riesci a scorgerne le figure: sono diventati due rospi, ancora più teneri.
Deambulano in modo instabile, si reggono su due fuscelli di gambe rachitiche. C’è dell’umidità nell’aria. La pista si fa scivolosa. La rospa scivola, si stringe forte alle mani di lui, ma le scarpette da fata non l’aiutano e inciampa a terra.
Che momento da reality per i nostri due rospi!
Lui la raccoglie da terra sfoderando due belle fila di denti e finalmente, ave!, ha conquistato il consenso del pubblico: la può portare sulla spiaggia tra due pedalò…
Adesso scegliete liberamente tra le colonne portanti della pop music romagnola, Casadei e la band piuttosto che Red il Rosso, ogni canzone che ha fatto la storia della Riviera va bene. In mezzo ai pedalò è successo di tutto, molto più di quello che sia mai stato raccontato. Siamo all’apice di un momento molto kitsch.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

a me quella canzone fa cagare,ho provato a chiudere gli occhi ma ho visto solo il faccione bruto del c antante ke mi sputacchiava la saliva in faccia...comunque hai una gran fantasia! stay rock!

Anita Damianto ha detto...

Akon, tra le altre cose, è anche un gran bel ragazzone...che dici Bri?