domenica

Qui ci sono i leoni














Ci piace metterli vicini 
e a specchio
Gog e Magog

grinzi e spigolosi
due ossi per due braccia
i gomiti dormienti.
Li mettiamo sulle punte
del tavolo di legno
lontani dall'ingresso 
di questo posto inutile
a cui tendiamo ogni sera
senza sapere come 
e perché.

Gog e Magog
le colonne periptere
di un tempio a tutto tondo
che ho tirato su
con venti dita
le mie e le tue
c'è una madonna dell'oratorio
che ci canta Servo per amore
e quelle bestemmie che non si
possono dire.

Hai parlato molto questa sera
e di proposito
               Chissà se saprai ascoltare
non ti accorgi del sudore
dei ponti che improvviso
per arrivare a quel tono
che vuoi sentire, con quel ritmo
mica per niente simile al mio.


E per noia mi alzo in volo
eseguendo
la variante più caustica 
del bacio
E per gioco ti stupisco

con pura creatività 
al diapason.


[Non ci sono voli per Atene 
e poi quando potremo andarci?
.... non è male qui, 
è la parte migliore della città.
Sui Navigli 
ci sono i leoni.]

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